Attico o superattico?
Differenze, regole e fascino delle abitazioni più ambite
Gli attici e i superattici rappresentano da sempre l’apice del vivere urbano di pregio. Spazi ampi, viste panoramiche e privacy li rendono il sogno di chi desidera abitare in città senza rinunciare alla sensazione di indipendenza. Ma, dal punto di vista tecnico e normativo, non sono la stessa cosa.
Cos’è un attico
L’attico è l’abitazione situata all’ultimo piano di un edificio residenziale, spesso arretrata rispetto al perimetro del palazzo per lasciare spazio a terrazze panoramiche.
Questa configurazione, ereditata dall’architettura classica, è sinonimo di luce, vista e prestigio.
Sul piano normativo, l’attico deve trovarsi oltre o a filo del cornicione e rispettare i limiti previsti dai regolamenti urbanistici locali, come quelli stabiliti dal D.M. 1444/1968 in materia di distacchi e altezze.
Inoltre, come ogni abitazione a uso residenziale:
- deve avere altezze interne minime di 2,70 metri, salvo deroghe;
- rispettare il rapporto aeroilluminante minimo di 1/8 della superficie calpestabile (D.M. 5/7/1975);
- risultare regolarmente accatastato (categorie A/2 o A/1);
- disporre del certificato di abitabilità (D.P.R. 380/2001).
Spesso l’attico viene confuso con il loft, ma quest’ultimo nasce da un cambio di destinazione d’uso di spazi industriali o commerciali e si distingue per ambienti open space e soffitti alti.
Diversa anche la mansarda, ricavata nel sottotetto, che non gode delle stesse proporzioni e della stessa luminosità di un attico vero e proprio.
Cosa si intende per superattico
Il superattico rappresenta una versione ancora più esclusiva dell’attico.
Si trova sopra il livello del cornicione e si distingue per un rialzo aggiuntivo che crea un piano ulteriore, spesso circondato da ampie terrazze o giardini pensili.
È una tipologia di immobile molto diffusa nei contesti urbani di alto profilo e offre dotazioni di pregio come ascensori privati, domotica avanzata, spa interne o piscine a sfioro.
Dal punto di vista edilizio, è soggetto a vincoli più rigidi in termini di stabilità strutturale, altezze e volumetrie, stabiliti dai Piani Regolatori Generali o Urbanistici Comunali.
Di norma, è accatastato in categoria A/1, con gli stessi requisiti igienico-sanitari e di abitabilità previsti per l’attico.
Le principali differenze
La distinzione tra attico e superattico si gioca su tre fattori chiave:
- Struttura architettonica: l’attico si sviluppa su un unico livello, mentre il superattico prevede un’elevazione supplementare.
- Dotazioni di lusso: il superattico include comfort esclusivi non sempre presenti negli attici tradizionali.
- Vincoli edilizi: per la maggiore altezza e l’impatto architettonico, il superattico è soggetto a norme urbanistiche più severe.
Trasformare un attico in superattico è possibile, ma solo previo permesso di costruire e verifica statica dell’edificio. In certi casi è richiesta anche l’autorizzazione della Soprintendenza e l’approvazione condominiale, ai sensi dell’articolo 1127 del Codice Civile.
Cosa verificare prima dell’acquisto
Prima di acquistare un attico o un superattico è fondamentale verificare:
- la visura catastale e ipotecaria, per confermare la piena conformità e assenza di vincoli;
- la conformità urbanistica, tramite il Certificato di Destinazione Urbanistica;
- la classe energetica, che negli immobili di pregio dovrebbe essere almeno C;
- la regolarità di verande, pergolati e terrazze;
- eventuali vincoli condominiali o limiti da regolamento.
Affidarsi a professionisti esperti e ad agenzie specializzate nel mercato del lusso è la scelta più sicura per garantire un investimento solido e senza sorprese.
L’eccellenza del vivere in alto
Che si tratti di un attico con terrazza panoramica o di un superattico con piscina privata, queste residenze incarnano un’idea precisa di lusso: vivere sopra la città, in totale armonia con la luce e lo spazio.
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Fonte: idealista.it


